I valori servono per creare, coltivare e far risplendere le aziende che si affidano a noi.
È la parte dionisiaca della bellezza, il caos che riconosciamo in essa, che suscita in noi, il coinvolgimento.
Un sentimento profondo, come un equilibrio che un tempo abbiamo raggiunto e che vorremmo nuovamente conquistare.
È questo punto raro di armonia che produce nello spettatore l’emozione, il coinvolgimento.
La Bellezza come comunicazione, la platea il mezzo amplificatore.
Non più un semplice spettatore ma un agente attivo di quella visione, che nell’atto di farla propria, nel sentirsi coinvolto ne diventa parte.
Da qui ha origine la potenza comunicativa della bellezza, la sua capacità di toccare l’altro e aprire varchi profondissimi.
Di questa forza eccezionale ne abbiamo fatto un nostro punto fermo, un valore indispensabile per il nostro lavoro. La bellezza è per noi componente irrinunciabile, a partire dalla valorizzazione delle attrattive territoriali fino alla cura minima dei dettagli di ogni singolo evento.
La bellezza è qualcosa che va scovato con pazienza e costruito, ma che al contempo è come la conseguenza naturale di chi agisce con riguardo e dedizione.
Esperienza e lungimiranza sembrano avere due direzioni opposte. La prima va verso il passato, esperienza intesa come trascorso prolifico che insegna delle abilità, costruisce una professionalità e un’autorità. La seconda invece, una freccia puntata verso il futuro, capacità innata di veggenza, il saper prevedere l’inesistente che presto si rivelerà.
In realtà, lungimiranza e esperienza sono due facce della stessa medaglia, una mano sinistra creativa e una mano destra responsabile, entrambe tengono in equilibrio progetti e realizzazioni, lavoro e fatica. Perché la lungimiranza ricorda sì una certa vocazione alla preveggenza, ma nella realtà dei fatti e nella concretezza lavorativa, l’esperienza si rivela il miglior cannocchiale a supporto di un occhio che punta a vedere lontano.
Magina è una realtà che ha fatto dell’esperienza la propria carta vincente, un doppio prolifico: la competenza maturata nell’organizzazione di eventi è il risultato dell’instancabile lavoro volto a costruire una continua e lungimirante consapevolezza presente. E’ l’esperienza, la componente che salva dalle cadute, che porta all’elaborazione della strada più rapida e migliore, che si traduce nella realizzazione del progetto ideale.
Se l’aquila non avesse ali per volare alto, la sua vista acutissima non le servirebbe a nulla.
Allo stesso modo, indispensabile è la visione di un terzo, di un esterno non coinvolto per risolvere situazioni interne.
Questo è quello che facciamo ogni volta in modo nuovo. Non importa quanto sia forte un’azienda, quanto salda la sua presa sul cliente, e quanto attenta sia la sua gestione del personale. L’azienda più lungimirante sa che, in certi casi, non c’è niente come una voce estrinseca.
Il nostro dono è la prospettiva: in quanto occhio esterno ha la possibilità di guardare le cose in modo inedito, e a questo si aggiunge il favore dell’esperienza. Se prospettiva è l’angolazione dell’occhio che permette di vedere da fuori l’evento futuro, l’esperienza permette di acquisire schemi di azione che inseriscono quell’evento in una cornice di condizioni favorevoli.
Ma prospettiva è anche, e prima di tutto, problem solving: l’occhio d’aquila dall’alto, ha aperto un ventaglio di possibilità di scelte e soluzioni. Anche in questo caso, il lavoro minuzioso di Magina, sa cogliere ogni volta soluzioni che se inizialmente non si immaginavano, poi si rivelano preziose.
La soluzione scaturisce dal problema stesso.
Che si tratti di rendere il clima aziendale più favorevole allo scambio o di fidelizzare i clienti empaticamente all’azienda, noi mettiamo il nostro lavoro e le nostre competenze al servizio di chi voglia creare esperienze produttive e collaborative che rafforzino o instaurino l’armonia.
Primo tassello di una strategia vincente è l’ascolto attivo del cliente, non solo delle sue necessità ma anche della sua situazione, della sua direzione e dei suoi gusti. Quella strategia che accompagna lo svolgimento di un progetto, quelle linee direzionali che guidano l’evoluzione da un punto di partenza a un punto di arrivo, con obiettivi prefissati.
Il progetto si può dire realizzato con successo solo quando quella strategia si colora dei toni di colui per cui è pensata e prende un po’ del suo carattere.
Se le formiche si mettono d’accordo possono spostare un elefante, diceva un vecchio proverbio.
Questa è l’idea alla base del concetto di TEAM: un gruppo di persone unite da obiettivi comuni. E in questo gruppo ci tuffiamo per essere parte integrante del tutto, una tessera del puzzle che sappia dare armonia all’insieme, rimanendo invisibile nella sua singolarità.
Nell’affiancare chi cerca di risolvere un problema interno o chi vuole attirare a sé lo sguardo dell’esterno, ci poniamo come un vero e proprio membro del team, senza paura di “sporcarci le mani”.
Nella creazione e nella progettazione di ogni evento c’è la consapevolezza di produrre un’esperienza che sarà vissuta in prima persona. Solo così, con una condivisione di esperienze, di obiettivi e di vedute, è possibile creare qualcosa di reale, che produce un cambiamento, uno scatto in avanti sullo stesso cammino.
Oggi TEAM significa collaborazione tra siti lontani e coinvolge sempre più spesso abilità trasversali, in un contesto globale e multiculturale, questo è un valore su cui teniamo gli occhi bene aperti: davanti all’esplosione multidirezionale è vitale saper riportare il senso dell’attività al centro, al suo cuore pulsante.
Unire il team significa partire dal singolo, esaltandone la particolarità e l’unicità connettendoli all’insieme. Singole unità indipendenti ma non autosufficienti, non isole ma zolle dello stesso continente.
In matematica, l’unicità è la proprietà per cui esiste uno e un solo ente che soddisfi determinate condizioni di partenza. Allo stesso modo, sono le condizioni di partenza che determinano l’evento o il progetto di formazione che Màgina realizza. C’è una e una sola soluzione utile a una data situazione. È da questa fonte che deriva l’unicità dell’evento, l’irripetibilità dell’esperienza.
Per noi, unicità non significa però soltanto irripetibilità, momento mozzafiato, sensazionale a tutti i costi o mai visto prima. Decliniamo l’unicità come dono dell’ascolto, un’interpretazione dell’altro. In questo senso unicità non significa soltanto moderno o avanguardistico, ma soprattutto qualcosa di infinito nel tempo, ovvero qualcosa in cui il cliente potrà sempre riconoscere se stesso anche a distanza di tempo.
Da questa prospettiva, unicità lascia il posto ad originalità: quello che nasce è qualcosa di raro e prezioso non perché mai visto prima, ma perché intrinsecamente legato alle origini stesse dell’altro, di colui che cerca in noi l’aiutante per meglio raccontare se stesso.